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Il Piano di monitoraggio, iniziato con i lavori di costruzione nel 2004, ha preliminarmente definito la lista dei parametri di interesse, lista che con gli anni e l’avanzamento dei lavori alle bocche si è venuta a modificare. Non essendo possibile tener conto a priori di tutti i possibili effetti, la scelta della numerosità delle misure (in senso tipologico, spaziale e temporale) è stata effettuata adottando un criterio di rilevanza, associato ove possibile all’uso di modelli, che vengono validati attraverso l’esecuzione delle misure dirette previste.

Metodo base delle misurazioni di monitoraggio ambientale è il confronto, per ciascun parametro, con un valore soglia. Perciò, all’avvio del Piano sono state definite le soglie appropriate, ove non già previste dalla normativa vigente, valutate sulla base di misurazioni storiche, di attività di modellazione dedicate o come risultato delle attività iniziali.

Il Piano ha previsto, infatti, in una prima fase, la definizione dello stato indisturbato di riferimento con le sue variabilità “naturali” (stato ante operam) che, fungendo da confronto, permette di discriminare gli eventi direttamente imputabili ai cantieri. Per la definizione di tale stato fu necessario, oltre che effettuare misure dirette, assumere le informazioni già raccolte dalle Istituzioni che conducono indagini ambientali nell’area interessata o posseggono dati di interesse.

Nel 2005 sono iniziate le misurazioni, che si compongono sia di campagne di monitoraggio che di misure in continuo. Gli effetti ambientali sono stati attentamente studiati considerando anche i possibili effetti cumulativi.
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